Estrusione di profilati e bordi termoplastici: i concetti basilari

Dr. Franco BANDELLI - GILDO PROFILATI

La Estrusione di materie plastiche: è’ difficile trattare un argomento altamente tecnico senza essere rigorosi nella esposizione. Se provassi a essere davvero rigoroso, da una parte temo di cadere nel ridicolo e far infuriare gli ingegneri meccanici in caso di inesattezze, dall’altra parte corro il rischio di essere l’unico lettore di ciò che scrivo in caso io sia troppo accademico. Perciò ritengo sia più opportuno volare basso e farsi capire da tutti.

Innanzitutto è d’obbligo premettere che siamo nel campo della estrusione, processo produttivo tra i più antichi ma tuttora attualissimo. Gildo Profilati, come è noto, è specializzata nella estrusione e co-estrusione di materiali termoplastici. L’estrusione si basa su un concetto teorico molto semplice ma dagli aspetti operativi nella fase produttiva molto complessi, se si desidera ottenere un manufatto di ottima qualità. Un impianto meccanico, detto estrusore, viene alimentato attraverso una bocca detta tramoggia di materiale polimerico in polvere o granulare che, tramite la pressione esercitata da una vite posta all’interno dell’estrusore, ne risulta rammollito o fuso e spinto verso l’esterno dove è posta la testa di estrusione. In sede di uscita del materiale, solitamente incandescente, è applicata la filiera o matrice che è la attrezzatura che da al materiale la forma finale. Il prodotto che esce dall’estrusore, immediatamente raffreddato ad acqua o aria, viene poi sezionato in barre se è rigido oppure avvolto in bobine se di consistenza più morbida.

Vogliamo semplificare ulteriormente ? Ricordate la mamma quanto faceva la pasta o le tagliatelle fatte in casa? il concetto è il medesimo: un impasto semisolido viene compresso e spinto attraverso lo strumento che espellerà la lastra piana che sarà poi tagliata in fase di uscita in sezioni più piccole, le tagliatelle.

Entriamo ora più in dettaglio e cerchiamo di chiarire la terminologia, usata molto spesso a sproposito, dei prodotti ottenuti tramite il processo di estrusione.

Il manufatto estruso, definito come PROFILATO, è un prodotto avente sezione costante la cui parte interna può essere piena o cava e variamente sagomata a seconda della forma che possiede il foro di uscita della filiera precedentemente progettata. I campi applicativi dei profilati sono semplicemente infiniti. Nella realtà quotidiana i profili estrusi sono ovunque. A puro titolo di esempio, in campo medicale i tubicini usati per le flebo e le trasfusioni sono ottenuti tramite estrusione come pure le canne usate per innaffiare, nel settore del giardinaggio.

Possiamo definire invece col temine BORDO un profilato estruso, avente funzione decorativa o strutturale, utilizzato per bordare una superficie o gli spigoli di questa. Vediamo qualche applicazione. Nel settore automobilistico spesso i paraurti laterali delle portiere sono bordi piatti estrusi. Nella decorazione di interni vi è un largo uso di bordi estrusi angolari per decorare e proteggere gli spigoli delle pareti. Nel campo del mobile vi è una particolare tipologia di bordi in ABS o PVC o alluminio utilizzati per bordare i lati dei pannelli con cui si fabbricano, ad esempio le ante degli armadi o le antine delle cucine. L’applicazione di questa specifica tipologia di bordi avviene mediante particolari impianti detti bordatrici automatiche che applicano il bordo al pannello tramite pressione ed incollaggio ottenuto dal primer posto sulla superficie del bordo e la colla termofusibile rilasciata dalla bordatrice.

Sperando di avere fatto cosa utile, provvederò prossimamente ad approfondire altri aspetti tecnici cercando di non abusare della vostra pazienza.

Un cordiale saluto. Franco Bandelli